Piemontese
E' una razza da carne di taglia media. Presenta ossa piccole, pelle fine ed elastica. Ha un mantello fromentino chiaro, talvolta sfumato verso il bianco.
La razza ha subìto una forte evoluzione nel corso del tempo passando da razza a triplice attitudine (lavoro, carne e latte) impiegata soprattutto per il lavoro nei campi, a razza specializzata per la produzione di carne.
La caratteristica peculiare della Piemontese è la presenza del carattere dell'ipertrofia muscolare o groppa doppia. Tale manifestazione è comparsa nel corso del secolo scorso e si è progressivamente diffusa.
Questa caratteristica deriva da una mutazione che si verifica naturalmente e la sua diffusione è stata resa possibile dalla successiva attività di selezione praticata dagli allevatori.
Questa mutazione ha determinato un notevole aumento delle masse muscolari, e conseguentemente della resa al macello dei soggetti, dovuto ad un incremento nel numero delle fibre muscolari. Alla maggiore muscolosità si accompagnano inoltre una diminuzione del grasso intramuscolare ed anche del tessuto connettivo, determinando una maggiore tenerezza della carne.
Per quanto riguarda la sua storia la razza Piemontese deriva da una popolazione autoctona di tipo giurassico dopo assorbimento di altri piccoli gruppi etnici locali (quello di tipo iberico “razza delle Langhe” e quello di tipo alpino “razza di Demonte”) e popolazioni del ceppo podolico. I bovini Piemontesi raggiunsero una qualche uniformità, che ne giustificava l’appellativo di razza, soltanto alla fine dell’Ottocento. Pur essendo animali a triplice attitudine, con prevalenza del lavoro sulle altre due prestazioni, i bovini Piemontesi erano già molto apprezzati per la produzione di carne e latte.
Attorno al 1850 si potevano distinguere due tipi: la cosiddetta "scelta di pianura", più pregevole, allevata nelle fertili pianure alla destra del Po, a mantello fromentino più o meno carico, di statura elevata per maggior sviluppo degli arti rispetto al tronco, buona produttrice di carne, con sviluppo notevole dei muscoli della coscia e della groppa ma, generalmente, mediocre lattifera;
e una "ordinaria di collina" presente nelle Langhe e nelle zone collinari di Chieri, Moncalieri, Santena, del Canavese, simile alla prima ma più rustica, con attitudine prevalente al lavoro e con una produzione di latte sufficiente per l’allattamento dei vitelli. Pur distinguendosi per adattamento all’ambiente, questi due tipi presentavano caratteri fissi simili e tali da poter considerarsi appartenenti ad un’unica razza.
Nel 1886 comparve per la prima volta nel territorio del comune di Guarene d’Alba il carattere "groppa di cavallo", con muscolatura della coscia e della natica fortemente sviluppata, in contrasto con lo Standard in vigore allora. Solo più tardi il carattere ha destato l’interesse degli allevatori e degli scienziati e avuto un’influenza decisiva sull’evoluzione della razza.
Dal punto di vista morfologico, nei tori il mantello è grigio o fromentino chiaro, con accentuazione dei peli neri sulla testa (specie intorno alle orbite), sul collo, sulle spalle e sulle regioni distali degli arti, talora anche sulle facce laterali del tronco e sugli arti posteriori. Nelle vacche il mantello è bianco o fromentino chiaro con sfumature fino al grigio o al fromentino. I vitelli alla nascita hanno il mantello fromentino carico. Lingua, palato e mucose visibili dall'esterno sono pigmentati di nero.
Le vacche sono di medie dimensioni (550-600 kg), i vitelli alla nascita pesano in media tra 40 kg e 45 kg. I vitelloni sono pronti per la macellazione ad un peso di 550-650 kg raggiunto a circa 15-18 mesi per i maschi e a 350-450 kg ed un'età di 14-16 mesi per le femmine.
Presenta ossa piccole, pelle fine ed elastica, un ridotto tenore di grasso sottocutaneo ed una carne tenera e magra, ma gustosa.
Nonostante la taglia, l'accrescimento dei soggetti di razza Piemontese è elevato. La resa alla macellazione è molto elevata, in media 67-68% nei vitelloni, con punte anche del 72%, con una ridotta incidenza di osso e grasso di copertura nelle carcasse, fatto che determina una resa in carne estremamente elevata. La conformazione delle carcasse è eccellente.
La vacca Piemontese, inoltre, vanta una produzione lattea più che sufficiente alle esigenze di mantenimento del vitello, derivante dalla duplice attitudine per la quale la razza era selezionata nel passato. Alcuni allevatori di Piemontese, in particolare quelli delle zone di produzione di formaggi tipici, utilizzano questa produzione aggiuntiva per la trasformazione. I formaggi quali il Castelmagno, il Bra, il Raschera e molte delle tome provenienti dalle vallate Piemontesi sono prodotti con il latte ottenuto dalla Piemontese.

- Razza autoctona nelle regioni: Piemonte