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I romani e l’allevamento delle anatre

Aneddoti, storie, avvenimenti fantastici, stampe, stranezze e altro ancora legato alla zootecnia domestica e al mondo animale in genere

La memoria storica, i documenti, le stampe, i modi di dire e le vicende impossibili hanno da sempre affascinato la vita degli animali domestici e selvatici. A volte alcune vicende sono vere, altre invece solo fantasiose: fanno tutte parte del curioso mondo rurale di un tempo.

All’interno del sito archeologico di Pompei si trova una villa romana che testimonia lo volgersi di attività di allevamento come quella delle anatre. È la “Casa dei Vettii” che prende il nome dai proprietari (Aulus Vettius Conviva e Aulus Vettius Restitutus) dei quali furono rinvenuti gli anelli con sigillo. Questi due uomini erano stati un tempo schiavizzati, ma alla fine furono liberati e riuscirono a costruirsi una vita. Trovarono successo attraverso il vino e le imprese agricole e divennero abbastanza ricchi da costruire l'incredibile casa. Nell’atrio giardino della casa sono raffigurati due puti (per fontane) con in mano dell’uva e un’anatra probabilmente a stigmatizzare la loro attività imprenditoriale.
La Casa è una delle più grandi del Parco archeologico di Pompei ed è stata, come il resto della città, completamente sepolta dalla cenere in seguito all'eruzione del Vesuvio.
Casa dei Vettii è una domus di epoca romana, costruita nel II secolo a.C.
Nota come una delle più ricche e popolari di Pompei il dio della prosperità, Priapo, era dipinto all'ingresso per simboleggiare la fortuna economica dei suoi proprietari. Si ergeva su oltre 1100 metri quadrati e si trovava vicino alla Porta Vesuviana.

 

I romani e l’allevamento delle anatre