Allevamento del colombo per produzioni di qualità a gennaio
Bollettino di BassaCorte di gennaio
Consigli e indicazioni per l'allevamento del colombo per ottenere produzioni di qualità nel mese di gennaio.
In questo periodo è opportuno cogliere l'occasione per risistemare le colombaie con idonee pulizie e lavori di piccola manutenzione che se fatti nei prossimi mesi disturberebbero le coppie in cova.
Per scegliere con cura i futuri riproduttori vi consigliamo di annotare con cura la produzione delle vostre coppie. Nella valutazione controllate con cura i seguenti dati:
- la produttività cioè il numero di piccioncini venduti annualmente per coppia. Questo dato indica la capacità di produzione di ogni coppia e in un allevamento normale si aggira attorno ai 14-15 capi all’anno;
- la velocità di accrescimento cioè il peso dei piccioncini alla vendita: 26-28 giorni. Questo dato deve aggirarsi attorno ai 450 grammi per piccioncino anche se è molto influenzato dalla razza di animali che si allevano;
- la carriera riproduttiva cioè la durata del periodo riproduttivo delle coppie in allevamento. In un allevamento medio la carriera riproduttiva delle coppie è di circa 5 anni.
Raccogliendo questi dati sarete in grado, i mesi prossimi, di procedere alla scelta dei piccioncini nati dalle migliori coppie e destinarli all’allevamento per la rimonta.
Le prime settimane dell’anno sono caratterizzati da una ripresa dell’attività riproduttiva. Questo aumento delle nascite non coincide però con un netto miglioramento delle condizioni ambientali e pertanto è necessario prestare particolare attenzione ai nidi per evitare mortalità ai piccoli. Nelle ciotole per i nidi mantenete un letto di fieno e paglia allo scopo di migliorare le condizioni ambientali per la cova e la cura nei primi giorni. Il mercato poi offre anche soluzioni alternative come nidi in cellulosa igienici, pratici e caldi da distruggersi dopo l’allevamento di ogni nidiata.
Ricordate poi di controllate l’umidità ambientale favorendo una buona ventilazione che però non determini correnti d’aria a livello degli animali.
Una giusta concentrazione di capi (4 soggetti per mq) evita la formazione di umidità dannosa alla loro salute.
Si ricorda ancora che i piccioncini di pochi giorni sono molto sensibili ai primi freddi, in special modo di notte. È quindi buona abitudine chiudere le finestre della colombaia la sera. Appena schiusi i piccoli non corrono alcun problema in quanto sono protetti dai genitori che li riscaldano con il loro corpo. Dopo una settimana però, i piccioncini non sono più curati con particolare attenzione anche perché il loro peso è aumentato e la loro mole è tale da non consentire ai genitori di proteggerli. Il loro piumaggio però è ancora incompleto e con temperature sotto lo zero possono andare incontro alla morte. Perdite di piccioncini per assideramento non sono rare se il termometro scende al di sotto dei 4-5° centigradi. Abbiate pertanto cura di chiudere nel tardo pomeriggio le finestre della colombaia.
Se le condizioni della vostra colombaia non permettono però una efficiente difesa dal freddo di questo periodo, e si verificano già le prime mortalità di piccioncini, si consiglia la pratica della separazione dei sessi (vedovanza invernale) che si realizza spaiando le coppie riproduttrici, cioè tenendo i maschi separati dalle femmine nel periodo che va dal 15 dicembre al 15 febbraio. Durante il periodo di vedovanza è buona norma procedere alle pulizie dei nidi o costruirne di nuovi.
Per quanto riguarda i colombi allevate in voliere esterne si procederà alla protezione di queste tamponando le pareti in rete con sacchi di juta o pareti in arelle. Non va dimenticato però che ai colombi non bisogna mai far mancare il "bagno di sole" e pertanto in posizione sud e necessario lasciare delle aperture per consentire l'entrata dei raggi solari nelle belle giornate.
Nei ritagli di tempo provvedete a pulire la voliera che a marzo ospiterà la rimonta.
La riproduzione e l’adozione nei colombi
In genere il primo uovo viene deposto nel tardo pomeriggio o nel corso della notte. Il secondo uovo viene deposto dopo circa 48 ore. La femmina inizia a covare dopo la deposizione del secondo uovo.
Nel caso in cui si verifichi la rottura di una delle due uova conviene togliere l’uovo superstite e farlo adottare da un’altra coppia che abbia iniziato a covare nello stesso periodo. Togliendo infatti le uova dal nido della femmina entro 6 giorni dall’inizio della cova la femmina riprenderà a deporre entro i 10 giorni successivi.
Dopo 17-18 giorni di cova le uova schiudono. I gusci vengono allontanati dal nido dai genitori e in caso contrario sarà compito dell’allevatore eseguire tale operazione.
La femmina inizia a covare dopo la deposizione del secondo uovo. Alla cova viene coadiuvata anche dal maschio ma solo per 5-7 ore al giorno: dalle 10.11 del mattino alle 16-17 del pomeriggio. Le altre 17-19 ore: dalle 16-17 alle 10-11, vengono fatte dalla femmina.
Alla nascita i piccioni sono deboli, pesano circa 16-20 grammi e si presentano ciechi e coperti di scarso piumino. Per i primi 7-10 giorni si nutrono esclusivamente di “latte di colombo” fornito loro dai genitori. In seguito i colombi continuano ad alimentare i piccoli con una “pastone” di grani e “latte di colombo”.
Eventuali problemi ambientali possono verificarsi dopo una settimana dalla schiusa delle uova. Appena schiusi infatti i piccoli non corrono alcun problema in quanto sono protetti dai genitori che li riscaldano con il loro corpo. Dopo una settimana però, i piccioncini non vengono più curati con particolare attenzione anche perché il loro peso è aumentato e la loro mole è tale da non consentire ai genitori di proteggerli.
Anche se in forma molto ridotta i piccioncini iniziano ad alimentarsi da soli dalla terza settimana.
Col passare dei giorni si dimostrano meno fragili. A 10-12 giorni perdono il piumino e dopo 2-3 giorni (12-15 dalla nascita) iniziano a sviluppare le penne sino alla quarta settimana. A quest’età i piccioncini arrivano al massimo del loro peso ed iniziano ad uscire dal nido.
Passati circa 15 giorni dalla schiusa delle uova la femmina depone un alto uovo nel nido adiacente. Dopo la deposizione del secondo uovo la femmina è impegnata per la maggior parte della giornata, 17-19 ore, a covare il secondo nido mentre l’alimentazione dei primi nidiacei, ormai verso la terza settimana di vita, è praticata esclusivamente dal maschio.
A volte da due uova può nascere un solo piccolo oppure uno dei due può morire dopo pochi giorni. Convenire in queste condizioni effettuare la sostituzione dei piccoli facendolo adottare da un’altra coppia che ha un solo piccioncino oppure facendolo adottare da una coppia con due piccoli. L’importante è che l’età dei piccoli sia simile e che l’operazione venga fatta dal 2° al 15° giorno di vita e non oltre.
Incroci per aumentare la produttività della colombaia
Per aumentare la produttività del vostro allevamento vi consigliamo di realizzare degli incroci. In questi mesi vi consigliamo di prenotare, da allevatori conosciuti, i riproduttori che vi servono. In linea generale l’incrocio consente di ottenere soggetti più rustici e produttivi. Si consiglia di accoppiare un maschio pesante con una femmina leggera. In questo caso si sommano le caratteristiche legate alla produzione di carne determinate dal padre e la prolificità e le caratteristiche materne legate alla femmina.
A tale scopo si consigliano i seguenti incroci: Sottobanca (maschio) x Viaggiatore (femmina). In linea generale comunque gli incroci si possono realizzare tra le seguenti razze: King, Texano, Homer gigante e Carneaux.
L’incrocio inoltre può essere utilizzato per la determinazione del sesso dei piccioncini alla nascita. Utilizzando particolari razze infatti è possibile esaltare le caratteristiche genetiche dell’eredità legata al sesso al fine di distinguere morfologicamente (dal colore del piumino) il sesso dei piccioncini alla nascita.
Alimentazione dei colombi
In questo periodo invernale, poi, curate con attenzione l’alimentazione per dare ai colombi l’energia necessaria per far fronte alla ripresa dell’attività riproduttiva. L’alimentazione, nelle apposite mangiatoie a scomparti, deve essere realizzata utilizzando granaglie di mais, pisello, frumento e sorgo. I colombi utilizzano i vari semi in base alle esigenze evitando inutili sprechi. Nel caso in cui non si disponga di queste mangiatoie si deve realizzare una miscela così costituita: 35% di semi di mais giallo, il 30% di frumento, il 20% di piselli e il 15% di sorgo.
Non fate poi mancare erbe e verdure. Devono essere somministrate specialmente ai colombi allevati al chiuso che non hanno la possibilità di trovarle all’esterno della colombaia. Sono un ottimo apporto di vitamine e sali minerali. Le verdure (lattuga, spinaci, ecc.) fresche e ben lavate vanno somministrate tritate utilizzando delle rastrelliere che impediscano agli animali di imbrattarle con le feci. Infine non deve mancare l’acqua che limita, in caso di assenza per ghiaccio, l’assunzione di alimenti.
Dopo la schiusa per i primi 7-10 giorni i piccioncini si nutrono esclusivamente di “latte di colombo” fornito loro dai genitori. In seguito i colombi continuano ad alimentare i piccoli con una “pastone” di grani e “latte di colombo”. Anche se in forma molto ridotta i piccioncini iniziano ad alimentarsi da soli dalla terza settimana.
Non dimenticate di seguire tutte le precauzioni utili per evitare che l'acqua nella colombaia ghiacci. L'acqua di bevanda infatti è uno degli alimenti più importante. Un colombo beve 80 - 200 ml di acqua al giorno, quindi 10 coppie necessitano, in estate di almeno 3 – 4 litri di acqua. In caso di mancanza d’acqua il colombo smette di nutrire la prole. L’acqua negli abbeveratoi deve avere una profondità di 3 – 4 cm.
Oltre alla normale alimentazione distribuite inoltre abbondanti verdure fresche.
In una mangiatoia a parte poi fornite una miscela composta dal 65% di conchiglie marine frantumate e dal 5% di sale da cucina per garantire una buona integrità delle uova deposte. I colombi sono molto sensibili alla mancanza di acqua pertanto in questi mesi freddi sinceratevi che l’acqua non geli negli abbeveratoi.
In questa stagione sono frequenti i casi di carenza di vitamina B1 che si manifesta con torcicollo. La malattia si previene con la somministrazione di verdure fresche o erba. Si consiglia inoltre la somministrazione di complessi vitaminici.
Integrazione luminosa
Le giornate si stanno ormai allungando e per garantire una buona deposizione si consiglia di integrare l’illuminazione naturale con luce elettrica arrivando a un fotoperiodo giornaliero di 14 ore di luce tra naturale e integrazione artificiale.
Dall’inizio di gennaio e fino al diciannove del mese la lampada deve essere accesa alle 2,30 del mattino e spenta alle 7,30.
Dal venti e fino alla fine del mese la luce deve essere sempre accesa alle 3,00 del mattino ma spenta ancora alle 7,30 del mattino.