L'allevamento della gallina ovaiola con metodo biologico a gennaio
Bollettino di BassaCorte di gennaio
Consigli e indicazioni per l'allevamento, con metodo biologico, della gallina ovaiola nel mese di gennaio.
Le galline continuano la deposizione delle uova la cui raccolta deve essere fatta nella mattinata. Il periodo invernale è il peggiore perché mette a dura prova la loro resistenza alle malattie. L’ambiente in cui le ospitiamo è quindi fondamentale. Nel pollaio la lettiera deve sempre essere asciutta e abbondante, se necessario con un rastrello togliete le penne cadute e altre impurità e muovete leggermente la parte superficiale per favorire l’evaporazione dell’umidità.
La lettiera permanente del pollaio deve sempre essere asciutta per favorire una giusta fermentazione delle deiezioni. Una lettiera con la giusta umidità (20-25%) si nota dall’assenza di truciolo attaccato alle zampe degli animali o agli stivali dell’allevatore che entra nel pollaio per accudire le galline. Una giusta concentrazione di capi (3-4 galline/mq.) è in ogni modo sufficiente per mantenere in buone condizioni la lattiera. Ogni 2-3 settimane è possibile aggiungere un sottile strato di nuovo truciolo per rinnovare la lettiera.
Si sparga sulla lettiera, prima di voltarla, polvere di calce in ragione di 2 kg per metro quadrato di pavimento: questa operazione deve essere ripetuta ogni 3 - 4 settimane, la polvere di calce ha la funzione di impedire che le particelle di lettiera aderiscano fra loro. Questo lavoro è bene eseguirlo di sera, alla luce di una lampadina di poche candele, mentre le galline sono sui posatoi; per evitare che la lettiera permanente diventi compatta e formi croste spargete anche giornalmente dei grani in modo da invogliare le galline a razzolare.
Inoltre controllate la deposizione delle uova e verificate la pulizia dei nidi. Controllate le aperture al fine di evitare correnti d’aria dannose agli animali.
Individuate le galline prive di vigore e in evidente stato di deperimento. Conviene venderle prima che il mercato le rifiuti. Il numero di capi che deperisce può essere del 5 – 25% in tutto l’anno.
Il pascolo esterno, almeno 10 mq a gallina, deve essere sempre disponibile durante la giornata anche se coperto da neve.
Il pascolo delle galline favorisce l’assunzione di piccole pietruzze. La loro presenza nello stomaco delle galline è indispensabile per la triturazione delle granaglie: in caso di mancanza i grani passano interi nell’intestino.
Nel parchetto esterno, chi non l’avesse ancora fatto, vangate profondamente il terreno, spargete polvere di calce e poi seminate avena o frumento.
Integrazione luminosa
Le giornate si stanno ormai allungando e per garantire una buona deposizione alle galline, allevate con metodo biologico, si consiglia di integrare l’illuminazione naturale con luce elettrica arrivando a un fotoperiodo giornaliero di 14 ore di luce tra naturale e integrazione artificiale.
Dall’inizio di gennaio e fino al diciannove del mese la lampada deve essere accesa alle 2,30 del mattino e spenta alle 7,30.
Dal venti e fino alla fine del mese la luce deve essere sempre accesa alle 3,00 del mattino ma spenta ancora alle 7,30 del mattino.
Alimentazione delle galline
Il consumo medio è di circa 120-130 grammi/giorno di mangime per ovaiola. La miscela distribuita, acquistata o realizzata in azienda, deve comunque rispettare le esigenze alimentari delle galline. Per sostenere una buona deposizione anche nei mesi invernali deve essere somministrata una razione equilibrata con queste caratteristiche medie: proteine 15-16%, energia 2.850 Kcalorie per kg di miscela, calcio 3,5-4%, fosforo disponibili 0,3%.
Razione per galline utilizzando solo materie prime aziendali. Una razione alimentare per galline allevate con metodo biologico può essere realizzata utilizzando materie prime aziendali in questo modo: mais aziendale spezzato 62%; soia integrale tostata e spezzata 15%; gusci d’ostrica 8%; pisello proteico spezzato 6%, glutine di mais pellettato e sbriciolato 6%; riso grana verde spezzato 3%.
Razione per galline utilizzando un mangime biologico per pulcini e integrando con cereali aziendali. Una razione aziendale può essere preparata utilizzando un mangime per pulcini acquistato e certificato come prodotto ottenuto da agricoltura biologica. La proteina verificabile nel cartellino deve aggirarsi attorno al 22-23%. Con questo prodotto può essere realizzata una corretta razione alimentare aziendale così costituita: 50% di mangime commerciale per pulcini; 35% di mais o cereali aziendali; 8% di crusca di frumento; 7% di gusci d'ostrica o sassolini di carbonato di calcio. Alla miscela viene poi aggiunto sale da cucina in misura di 20 grammi di sale ogni 10 chilogrammi di miscela.
Per quanto riguarda la somministrazione della razione questa deve essere distribuita nella tarda mattinata in modo da favorire, durante le prime ore del mattino, la ricerca di semi e insetti sotto le foglie del pascolo.
Erbe, verdure e foraggi. Le galline necessitano poi di un buon apporto di vitamine naturali che è possibile soddisfare distribuendo erbe e scarti di verdure utilizzando un’apposita rastrelliera. Se non disponete di erbe e verdure fresche (cavolfiori, verze, colza, ravizzone) distribuite comunque dei foraggi anche secchi in quanto contribuiscono a mantenere il benessere all’interno del gruppo di galline.
Si consiglia anche la somministrazione di semi germinati come avena, orzo, frumento che stimolano la deposizione e sono dei validi apportatori di vitamine ed aminoacidi. Sono sufficienti 20 grammi di semi a capo somministrati alla sera in una ciotola a parte.
L’acqua deve sempre essere disponibile e fate attenzione che non ghiacci. La quantità di mangime ingerito è infatti la metà, in peso, dell’acqua utilizzata e per questo è necessario sia sempre pulita e disponibile. È necessario inoltre, distribuire con regolarità una buona razione alimentare per favorire la deposizione delle uova e sostenere lo sforzo al quale le galline sono chiamate. La distribuzione di soli cereali non è sufficiente a soddisfare le esigenze proteiche dei vostri animali. Solo in presenza di concimaie le galline possono trovare la giusta quantità di proteine cacciando le larve degli insetti che vi depongono le uova. In mancanza di una concimaia è necessario somministrare una razione alimentare bilanciata.
Per evitare sprechi di miscela qualunque sia il tipo di mangiatoia utilizzata è necessario ricordare che non devono essere riempite più di un terzo della loro capacità. Questo è importante per diminuire la perdita di miscela alimentare. Quando le mangiatoie sono colmate buona parte dell’alimento finisce nel terreno o nella lettiera. In questo modo, oltre ad aumentare lo spreco e i costi di alimentazione si corre il rischio che gli animali, razzolando per terra, ingeriscano uova di parassiti o altre sostanze tossiche.
A gennaio è inoltre frequente la produzione di uova con guscio sottile. Ciò dipende o da carenza di calcio, oppure da carenza di vitamina D. Nel pollaio si metta una piccola cassetta contenente sassolini o scaglie di carbonato di calcio.
Igiene dell’allevamento
Se per respirare le galline aprono il becco e allungano il collo oppure se si verifica una forte lacrimazione con frequenti starnuti, difficoltà nella respirazione (scolo nasale), rantolo e congiuntivite, è possibile che si stia manifestando una Bronchite infettiva. È una malattia virale assai contagiosa e molto diffusa. L’infezione si trasmette rapidamente e il decorso si presenta in forma acuta con una mortalità che può raggiungere anche il 50% dei capi colpiti.
Il contagio avviene per via respiratoria o per ingestione di alimenti e acqua contaminati. Il periodo di incubazione è molto breve: 36-48 ore. Non esiste una cura specifica ma in caso di malattia possiamo intervenire per ridurre i rischi di complicazioni batteriche e favorire la fluidificazione e l’eliminazione delle secrezioni si può utilizzare un integratore alimentare liquido a base di oli essenziali balsamici (non è richiesta prescrizione sanitaria) da diluire nell’acqua da bere e somministrare per 7-8 giorni.
Per quanto riguarda eventuali timori relativi all’Influenza aviare, tipica di questo periodo invernale, si consiglia di allevare razze rustiche e a lento accrescimento.
L’influenza aviare è provocata da un virus influenzale altamente patogeno. Questa alta patogenicità è stata però riscontrata solo nelle razze industriali.
È una vecchia malattia un tempo non considerata grave. La pericolosità di questa malattia si è espressa solo negli ultimi anni a causa della produzione di varietà industriali di avicoli geneticamente deboli e a seguito della diffusione degli allevamenti industriali di avicoli nei paesi non sviluppati.
Come tutti i virus influenzali il contagio avviene da animale ammalato, o portatore sano, ad animale sano, per ingestione (contatto indiretto) di acqua e di alimenti inquinati da feci, scoli nasali, ecc. di animali morti o infetti.
Il virus può essere veicolato anche dall’uomo, automezzi, ecc.
La malattia si manifesta con un’elevata mortalità, morte improvvisa preceduta da pochi o nessun sintomo clinico.
La prevenzione consiste nell’adottare le seguenti regole:
1. scelta di razze, linee e ceppi, rustici e al lento accrescimento. Le razze e le varietà devono essere selezionate al fine di evitare malattie specifiche o problemi sanitari connessi con alcune razze e varietà utilizzate nella produzione intensiva dando la preferenza ad animali nati nel comprensorio e a razze e varietà autoctone;
2. applicazione di pratiche di allevamento estensive (almeno 10 m2 di pascolo a capo per i polli) con costante accesso al pascolo favorendo il movimento al fine di stimolino un'elevata resistenza alle malattie ed evitare le infezioni;
3. uso di alimenti di alta qualità, garantendo comunque una buona presenta di materie prime prodotte nel comprensorio utilizzando integratori capaci di stimolare le difese immunologiche naturali degli animali;
4. adeguata densità degli animali, evitando il sovraffollamento e qualsiasi problema sanitario che ne potrebbe derivare.