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Conservazione della biodiversità nei tacchini a gennaio

Bollettino di BassaCorte di gennaio

Consigli e indicazioni per la conservazione delle diverse razze della specie tacchino nel mese di gennaio.

Gestione dei riproduttori
A gennaio le vecchie tacchine che il prossimo anno riprenderanno l’attività riproduttiva devono avere libero accesso al pascolo non inferiore a 25 metri quadrati a capo.

Caratteristiche dei ricoveri
Cessata l’attività riproduttiva i tacchini devono abbandonare il locale che gli ha ospitati per essere trasferiti in un’arca che sarà il loro nuovo rifugio sino al prossimo anno. L’arca deve essere caratterizzata da tre pareti chiuse che servono a proteggere gli animali da eventuali correnti d’aria. La parete frontale deve essere provvista di finestre che permettono il ricambio dell’aria e possono proteggere gli animali dal freddo nel periodo invernale. Si consiglia un’apertura a vasistas. L’arca deve essere dimensionata in modo da ospitare non più di tre tacchini per metro quadrato di superficie. Metà del pavimento deve essere attrezzato con posatoi mentre la restante parte deve essere imbottita da uno strato di 10 - 15 cm di paglia tritata e asciutta. Il ricovero è attrezzato con mangiatoie, abbeveratoio e rastrelliera.
Questo nuovo ricovero ospiterà le tacchine in pausa riproduttiva fino al prossimo mese di gennaio – febbraio quando gli animali saranno di nuovo trasferiti nel locale riproduzione.
Per il pascolo gli animali devono poter usufruire di un’area non inferiore a 25 metri quadrati a capo.

Alimentazione dei vecchi riproduttori
Per quanto riguarda l’alimentazione in questo periodo di riposo produttivo le tacchine non devono ingrassare e quindi deve essere somministrata una razione alimentare in grado di mantenere elevata la loro efficienza riproduttiva. La razione giornaliera deve poi essere integrata anche con erbe e verdure fresche somministrate in un’apposita mangiatoie al fine di garantire un corretto apporto di vitamine naturali.
Una razione adeguata può essere realizzata con cereali locali e integrata con un mangime per pulcini con la seguente composizione media: proteine grezze 23%; grassi grezzi 3-4%; fibra grezza 4%; ceneri 7-8 %; metionina 0,4%.
La razione può essere così composta: 40% mangime per pulcini al 23% di proteine, 30% di cereali locali misti (mais, grano, orzo, ecc.) e 30% crusca di frumento. La razione deve essere poi integrata anche con sale da cucina in misura dello 0,12% e cioè per una miscela di 10 kg servono 12 grammi di sale.
La razione deve essere somministrata a metà giornata in modo che le tacchine, all’alba, trovino le mangiatoie vuote e siano spinte a cercare nel prato erbe, semi e insetti.
La razione giornaliera deve poi essere integrata anche con erbe e verdure fresche somministrate in un’apposita mangiatoie al fine di garantire un corretto apporto di vitamine naturali.

Gestione della rimonta
Le tacchine che il prossimo anno iniziano la riproduzione devono poter pascolare liberamente per tutto il giorno

Alimentazione della rimonta
La razione alimentare dei futuri riproduttori deve tener conto della necessità di “costruire” animali in grado di vivere e produrre per diversi anni. L’ingrassamento e lo sviluppo delle masse muscolari non sono quindi i principali obiettivi che si deve porre un allevatore di riproduttori. La razione proteica deve passare dal 28% dei primi due mesi di vita al 19% del terzo mese e al 15% in seguito.
In questo mese e fino all’inizio dell’attività riproduttiva (25 settimane circa) la razione alimentare viene realizzata mescolando un mangime per pulcini (proteine grezze 23%; grassi grezzi 3-4%; fibra grezza 4%; ceneri 7-8 %; metionina 0,4%) con cereali aziendali a crusca. La razione viene realizzata nel modo seguente: mangime per pulcini 40%; cereali aziendali 32%; crusca di frumento 28%.
Conservazione della biodiversità nei tacchini a gennaio