Gestione di un allevamento di colombi a novembre
Tecnica d'allevamento
Consigli e indicazioni per la gestione di un gruppo di colombi, allevati con metodo estensivo o anche biologico, per la produzione di carni di qualità, nel mese di novembre.
Gestione dei colombi
Terminata la muta le coppie migliori, le più adulte in genere, hanno già iniziato la deposizione e la cova delle uova.
Per migliorare le condizioni ambientali nella colombaia si consiglia di sostituire con fieno o paglia la sabbia impiegata durante l'estate nelle ciotole che servono da nido. Il mercato oggi offre anche soluzioni alternative come nidi in cellulosa igienici, pratici e caldi da distruggersi dopo l’allevamento di ogni nidiata.
Per proteggere gli animali dal freddo è necessario evitare le correnti d’aria che colpiscono direttamente gli animali. Una giusta concentrazione di capi (4 soggetti per mq) evita la formazione di umidità dannosa alla loro salute.
Ricordando ancora che i piccioncini di pochi giorni sono molto sensibili ai primi freddi, in special modo di notte, è buona abitudine chiudere le finestre della colombaia la sera. Appena schiusi i piccoli non corrono alcun problema in quanto sono protetti dai genitori che li riscaldano con il loro corpo. Dopo una settimana però, i piccioncini non sono più curati con particolare attenzione anche perché il loro peso è aumentato e la loro mole è tale da non consentire ai genitori di proteggerli. Il loro piumaggio però è ancora incompleto e con temperature sotto lo zero possono andare incontro alla morte. Perdite di piccioncini per assideramento non sono rare se il termometro scende al di sotto dei 4-5° centigradi. Abbiate pertanto cura di chiudere nel tardo pomeriggio le finestre della colombaia.
Se le condizioni della vostra colombaia non permettono però una efficiente difesa dal freddo che si sta avvicinando e si verificano già le prime mortalità di piccioncini si consiglia la pratica della separazione dei sessi (vedovanza invernale) che si realizza spaiando le coppie riproduttrici, cioè tenendo i maschi separati dalle femmine nel periodo che va dal 15 dicembre al 15 febbraio. Durante il periodo di vedovanza è buona norma procedere alle pulizie dei nidi o costruirne di nuovi.
Per quanto riguarda e colombi allevate in voliere esterne si procederà alla protezione di queste tamponando le pareti in rete con sacchi di juta o pareti in arelle. Non va dimenticato però che ai colombi non bisogna mai far mancare il "bagno di sole" e pertanto in posizione sud e necessario lasciare delle aperture per consentire l'entrata dei raggi solari nelle belle giornate.
La riproduzione e l’adozione nei colombi
In genere il primo uovo viene deposto nel tardo pomeriggio o nel corso della notte. Il secondo uovo viene deposto dopo circa 48 ore. La femmina inizia a covare dopo la deposizione del secondo uovo.
Nel caso in cui si verifichi la rottura di una delle due uova conviene togliere l’uovo superstite e farlo adottare da un’altra coppia che abbia iniziato a covare nello stesso periodo. Togliendo infatti le uova dal nido della femmina entro 6 giorni dall’inizio della cova la femmina riprenderà a deporre entro i 10 giorni successivi.
Dopo 17-18 giorni di cova le uova schiudono. I gusci vengono allontanati dal nido dai genitori e in caso contrario sarà compito dell’allevatore eseguire tale operazione.
Alla nascita i piccioni sono deboli, pesano circa 16-20 grammi e si presentano ciechi e coperti di scarso piumino. Per i primi 7-10 giorni si nutrono esclusivamente di “latte di colombo” fornito loro dai genitori. In seguito i colombi continuano ad alimentare i piccoli con una “pastone” di grani e “latte di colombo”.
Eventuali problemi ambientali possono verificarsi dopo una settimana dalla schiusa delle uova. Appena schiusi infatti i piccoli non corrono alcun problema in quanto sono protetti dai genitori che li riscaldano con il loro corpo. Dopo una settimana però, i piccioncini non vengono più curati con particolare attenzione anche perché il loro peso è aumentato e la loro mole è tale da non consentire ai genitori di proteggerli.
Anche se in forma molto ridotta i piccioncini iniziano ad alimentarsi da soli dalla terza settimana.
Col passare dei giorni si dimostrano meno fragili. A 10-12 giorni perdono il piumino e dopo 2-3 giorni (12-15 giorni dalla nascita) iniziano a sviluppare le penne sino alla quarta settimana. A quest’età i piccioncini arrivano al massimo del loro peso ed iniziano ad uscire dal nido.
Passati circa 15 giorni dalla schiusa delle uova la femmina depone un alto uovo nel nido adiacente. Dopo la deposizione del secondo uovo la femmina è impegnata per la maggior parte della giornata, 17-19 ore, a covare il secondo nido mentre l’alimentazione dei primi nidiacei, ormai verso la terza settimana di vita, è praticata esclusivamente dal maschio.
A volte da due uova può nascere un solo piccolo oppure uno dei due può morire dopo pochi giorni. Convenire in queste condizioni effettuare la sostituzione dei piccoli facendolo adottare da un’altra coppia che ha un solo piccioncino oppure facendolo adottare da una coppia con due piccoli. L’importante è che l’età dei piccoli sia simile e che l’operazione venga fatta dal 2° al 15° giorno di vita e non oltre.
Integrazione luminosa
Le giornate si stanno decisamente accorciando e per garantire una buona deposizione alle galline, allevate con metodo biologico, si consiglia di integrare l’illuminazione naturale con luce elettrica arrivando a un fotoperiodo giornaliero di 14 ore di luce tra naturale e integrazione artificiale.
Dall’inizio di novembre e fino al nove del mese la lampada deve essere accesa alle 3,00 del mattino e spenta alle 6,30.
Dal dieci al 19 novembre la luce deve essere sempre accesa alle 3,00 del mattino ma spenta mezz’ora più tardi e cioè alle 7,00 del mattino.
Dal 20 novembre e fino alla fine del mese la luce viene accesa alle 2,30 del mattino e spenta alle ore 7,00.
Alimentazione dei colombi
La miscela di granaglie sarà del tipo invernale: mais giallo a seme piccolo (Marano) 40%, pisello zootecnico 22%, frumento 19%, sorgo 19%.
Un'alimentazione di questo tipo è utile anche per quelle coppie che terminata la muta riprendono l'attività riproduttiva anche se rallentata dalle poche ore di luce.
Non fate mancare l'acqua. Gli abbeveratoi saranno posti in posizioni riparate controllando al mattino che l'acqua non sia gelata.
Oltre alla normale alimentazione distribuite inoltre abbondanti verdure fresche.