BIOdiversità agraria - ZOOtecnia biologica - TECnologie per un’agricoltura sostenibile

Gestione di un gruppo di galline ovaiole a giugno

Tecnica d'allevamento

Consigli e indicazioni per la gestione di un gruppo di galline, allevate con metodo estensivo o anche biologico,  per la produzione di uova destinate al consumo alimentare, nel mese di giugno. 

Nel mese di giugno la deposizione continua con un buon ritmo favorita anche dal bel tempo. Le galline devono disporre sempre del pascolo che ha lo scopo fondamentale di mantenere gli animali in armonia con l’ambiente che gli circonda. Ogni capo deve avere a disposizione circa 10 mq. di tappeto erboso. In questo modo la presenza delle galline non danneggia la cotica erbosa evitando che qualche temporale trasformi il recinto delle galline in una pozza di fango maleodorante con possibile diffusione di malattie parassitarie come i coccidi e i vermi intestinali. Uno spazio ampio e diversificato poi evita l’aggressività tra gli animali e mantiene la tranquillità nel gruppo. Se nel parchetto del pollaio c’è la presenza di erbe, siepi e alberi gli animali passano la maggior parte della giornata a cercare qualche insetto o qualche verme. In questo modo diminuiscono di molto i “contatti comunicativi” tra di loro che come sappiamo tra i polli si manifestano in “beccate”. Queste normali e naturali “beccate” di comunicazione in ambienti privi di vegetazione si accentuano con l’inevitabile comparsa prima o poi di qualche goccia di sangue sulla cresta o qualche altra parte del corpo. La brillante e colorata goccia di sangue rappresenta per le galline un irrinunciabile invito al gioco che si trasforma in una tortura mortale per la sventurata compagna. Non è difficile infatti, in certi pollai di campagna, recintati in spazi limitati e con il pavimento in terra battuta, assistere all’uccisione, a suon di beccate, di qualche capo da parte di altri animali. Non si tratta comunque di cannibalismo o carenze di non so quale alimento ma solo di “noia” per la permanenza in ambienti monotoni. Quando consigliamo pertanto di fornire erba, siepi, ombra e “diversificazione ambientale” agli animali non si intende dipingere poeticamente la vita degli animali in campagna ma solo fornire loro degli antistress naturali che negli allevamenti intensivi vengono somministrati sotto forma di sostanze chimiche.
Ricordate poi che le galline amano fare il bagno di sabbia e pertanto fornite loro delle buche di sabbia magari mescolandovi della cenere di legna in rapporta eguale. Le galline ne troveranno un buon giovamento che le aiuterà a sbarazzarsi dei parassiti della pelle e delle penne.
Non dimenticate poi di raccogliere le uova più volte al giorno, almeno due, per evitare che le uova rimangano troppo tempo nel nido e per motivi occasionali qualcuna si possa rompere. Se la gallina si accorge che all’interno del guscio dell’uovo che lei depone si nasconde una luccicante pallina color rosso-arancio (tuorlo) per gioco inizierà a rompere tutte le uova che le capitano a tiro per trovare la “sorpresa”. Questa predisposizione al gioco è molto contagiosa tra le galline e il vizio di rompere le uova può essere acquisito anche e spesso per imitazione da altri animali. Nel caso in cui sia troppo tardi per intervenire consigliamo di utilizzare gli “occhiali” costituiti da dei paraocchi di plastica che vanno collocati sopra il becco delle galline.
Per quanto riguarda l’alimentazione ricordiamo che il pascolo è solamente un diversivo per gli animali pertanto gli alimenti devono sempre essere somministrati e devono essere di buona qualità. Miscele preconfezionate possono essere reperite presso tutte le rivendite di prodotti zootecnici oppure consigliamo di realizzare una miscela aziendale utilizzando un nucleo commerciale al 40-42% di proteine grezze e miscelato in questo modo: mais giallo preferibilmente aziendale 35%, cruschello 30%, orzo 20%, nucleo 15%.
Dato poi che a giugno è possibile reperire, a prezzo basso, l’orzo appena raccolto, consigliamo di farne scorta per tutto l’anno: in media per un pollaio di 10 galline il consumo di orzo annuo, considerando la formula sopra indicata, è di circa 150 Kg.
Gestione di un gruppo di galline ovaiole a giugno