Coronavirus e pollame
Igiene d'allevamento
La qualità delle produzioni rurali anche in situazioni sanitarie di allerta per i consumatori
I Coronavirus sono una vasta famiglia di virus noti per causare malattie che vanno dal comune raffreddore a malattie più gravi come la Sindrome respiratoria. Il nuovo Coronavirus (nCoV) è un nuovo ceppo di coronavirus che non è stato precedentemente mai identificato nell'uomo. In particolare quello denominato SARS-CoV-2 (precedentemente 2019-nCoV), non è mai stato identificato prima di essere segnalato a Wuhan, Cina, a dicembre 2019.
Il nuovo Coronavirus può essere trasmesso da persona a persona, di solito dopo un contatto stretto con un paziente infetto, ad esempio tra familiari o in ambiente sanitario.
La via primaria di trasmissione sono le goccioline del respiro delle persone infette ad esempio tramite:
- la saliva, tossendo e starnutendo;
- contatti diretti personali;
- le mani, ad esempio toccando con le mani contaminate (non ancora lavate) bocca, naso o occhi.
Normalmente le malattie respiratorie non si tramettono con gli alimenti, che comunque devono essere manipolati rispettando le buone pratiche igieniche ed evitando il contatto fra alimenti crudi e cotti.
Gli animali da cortile (galline, anatre, conigli, ecc.) possono quindi essere allevati senza preoccupazione e non trasmettono all’uomo malattie virali o sindrome respiratorie.
I prodotti ottenuti dal loro allevamento, uova e carni, sono fondamentali per una corretta alimentazione e per sviluppare una corretta risposta immunitaria del nostro organismo alle forme infiammatorie.
L’immunonutrizione è infatti la branca della medicina che studia il rapporto diretto tra cibo e risposta immunitaria. L'interazione tra quello che mangiamo e il sistema immunitario si svolge soprattutto a livello dell'intestino, per effetto del microbiota intestinale, ovvero la popolazione di microrganismi che vivono nel nostro intestino e che, oltre a presiedere alla digestione, ci aiuta a stare bene proprio grazie alla sua azione sul sistema immunitario. Alcuni nutrienti che introduciamo con il cibo agiscono sulla funzione del microbiota e lo aiutano a generare una risposta anti-infiammatoria, capace di proteggersi dall'aggressione di virus e batteri. Con la nostra dieta quotidiana possiamo comunque dare una mano alle difese naturali del nostro organismo.
Naturalmente alimenti sani si ottengono principalmente da animali allevati con benessere e nel rispetto delle loro esigenze ecologiche (ambiente corretto) ed etologiche (comportamento animale).
Prima tra tutte è una giusta concentrazione degli animali in allevamento. Questi devono avere sempre a disposizione il pascolo. In base alle diverse specie (sia in riproduzione che all’ingrasso) questi gli spazi pascolo necessari:
- polli, galline e faraone: 10 metri quadrati a capo;
- tacchini: 25 metri quadrati a capo;
- anatre: 15 metri quadrati a capo;
- oche: 30 metri quadrati a capo.
Anche la concentrazione degli animali all’interno dei ricoveri è importante. Per i riproduttori questi gli spazi necessari:
- galline: 3-4 capi a metro quadrato di ricovero;
- faraone: 5 capi a metro quadrato di ricovero;
- tacchini e anatre: 3 capi a metro quadrato di ricovero;
- oche: 2 capi a metro quadrato di ricovero.
Per quanto riguarda il pollame all’ingrasso è molto importante non superare i 18-20 kg di peso vivo al metro quadrato di ricovero. Non dimentichiamo che negli allevamenti intensivi (decreto legislativo 181 del 27 settembre 2010 sul “benessere degli animali”) è consentito allevare fino a 42 kg di peso vivo per metro quadrato di capannone (alla faccia del benessere).
Non dimenticate inoltre l’origine degli animali da utilizzare negli allevamenti rurali. Nella scelta delle razze o delle varietà si deve tener conto della capacità degli animali di adattarsi alle condizioni locali nonché della loro vitalità e resistenza alle malattie. Inoltre le razze e le varietà devono essere selezionate al fine di evitare malattie specifiche o problemi sanitari connessi con alcune razze e varietà utilizzate nella produzione intensiva dando la preferenza a razze e varietà autoctone.
In fine le uova. Sono la punta di diamante per gli allevamenti rurali. Chi compera uova di fattoria non rischia di contrarre il virus dal manico dei carrelli: consigliamo, quando possibile, di acquistare gli alimenti dove non c’è concentrazione di persone.
Il nuovo Coronavirus può essere trasmesso da persona a persona, di solito dopo un contatto stretto con un paziente infetto, ad esempio tra familiari o in ambiente sanitario.
La via primaria di trasmissione sono le goccioline del respiro delle persone infette ad esempio tramite:
- la saliva, tossendo e starnutendo;
- contatti diretti personali;
- le mani, ad esempio toccando con le mani contaminate (non ancora lavate) bocca, naso o occhi.
Normalmente le malattie respiratorie non si tramettono con gli alimenti, che comunque devono essere manipolati rispettando le buone pratiche igieniche ed evitando il contatto fra alimenti crudi e cotti.
Gli animali da cortile (galline, anatre, conigli, ecc.) possono quindi essere allevati senza preoccupazione e non trasmettono all’uomo malattie virali o sindrome respiratorie.
I prodotti ottenuti dal loro allevamento, uova e carni, sono fondamentali per una corretta alimentazione e per sviluppare una corretta risposta immunitaria del nostro organismo alle forme infiammatorie.
L’immunonutrizione è infatti la branca della medicina che studia il rapporto diretto tra cibo e risposta immunitaria. L'interazione tra quello che mangiamo e il sistema immunitario si svolge soprattutto a livello dell'intestino, per effetto del microbiota intestinale, ovvero la popolazione di microrganismi che vivono nel nostro intestino e che, oltre a presiedere alla digestione, ci aiuta a stare bene proprio grazie alla sua azione sul sistema immunitario. Alcuni nutrienti che introduciamo con il cibo agiscono sulla funzione del microbiota e lo aiutano a generare una risposta anti-infiammatoria, capace di proteggersi dall'aggressione di virus e batteri. Con la nostra dieta quotidiana possiamo comunque dare una mano alle difese naturali del nostro organismo.
Naturalmente alimenti sani si ottengono principalmente da animali allevati con benessere e nel rispetto delle loro esigenze ecologiche (ambiente corretto) ed etologiche (comportamento animale).
Prima tra tutte è una giusta concentrazione degli animali in allevamento. Questi devono avere sempre a disposizione il pascolo. In base alle diverse specie (sia in riproduzione che all’ingrasso) questi gli spazi pascolo necessari:
- polli, galline e faraone: 10 metri quadrati a capo;
- tacchini: 25 metri quadrati a capo;
- anatre: 15 metri quadrati a capo;
- oche: 30 metri quadrati a capo.
Anche la concentrazione degli animali all’interno dei ricoveri è importante. Per i riproduttori questi gli spazi necessari:
- galline: 3-4 capi a metro quadrato di ricovero;
- faraone: 5 capi a metro quadrato di ricovero;
- tacchini e anatre: 3 capi a metro quadrato di ricovero;
- oche: 2 capi a metro quadrato di ricovero.
Per quanto riguarda il pollame all’ingrasso è molto importante non superare i 18-20 kg di peso vivo al metro quadrato di ricovero. Non dimentichiamo che negli allevamenti intensivi (decreto legislativo 181 del 27 settembre 2010 sul “benessere degli animali”) è consentito allevare fino a 42 kg di peso vivo per metro quadrato di capannone (alla faccia del benessere).
Non dimenticate inoltre l’origine degli animali da utilizzare negli allevamenti rurali. Nella scelta delle razze o delle varietà si deve tener conto della capacità degli animali di adattarsi alle condizioni locali nonché della loro vitalità e resistenza alle malattie. Inoltre le razze e le varietà devono essere selezionate al fine di evitare malattie specifiche o problemi sanitari connessi con alcune razze e varietà utilizzate nella produzione intensiva dando la preferenza a razze e varietà autoctone.
In fine le uova. Sono la punta di diamante per gli allevamenti rurali. Chi compera uova di fattoria non rischia di contrarre il virus dal manico dei carrelli: consigliamo, quando possibile, di acquistare gli alimenti dove non c’è concentrazione di persone.