Faraone e anatre contro il flagello delle cavallette
Lotta biologica in agricoltura
Le cavallette: una delle 10 piaghe bibliche dell'Egitto
In particolare situazioni ambientali, che ormai non sono una rarità, le cavallette possono ricominciare ad essere un flagello naturale contro l’agricoltura. Ritornano le calamità che ci richiamano alla notte dei tempi e fanno rivivere le peggiori sciagure bibliche.
In particolari situazioni a fine primavera le cavallette possono riprodursi a ritmo vertiginoso provocando la distruzione delle colture. Il fenomeno raggiunge il suo apice poi in estate (giugno, luglio e agosto), con la schiusa delle uova di milioni di esemplari che in breve si impadroniscono di campi coltivati a foraggio, ortaggi, vite, mais e altri cereali. La loro diffusione è favorita dall’abbandono delle campagne e specialmente da zone incolte vicino ad abitazioni abbandonate, che lasciano campo libero al loro riprodursi.
Di fronte all’invasione non esistono grandi contromisure per gli agricoltori, se non anticipare il raccolto, laddove possibile, o bruciare i campi per distruggere anche le cavallette.
Pulcini di faraona domestica
Lotta biologica alle cavallette con l’utilizzo di faraone domestiche
La lotta alle cavallette è soprattutto preventiva per contenere i danni alle colture ed i disagi alle persone entro termini accettabili. Innanzitutto è importante un monitoraggio tempestivo delle “grillare” (le aree di ovideposizione) da cui partiranno le infestazioni. Tutti gli interventi di lotta per essere efficaci, devono essere effettuati prima della dispersione delle cavallette adulte.
Questo flagello, che ci ricorda le piaghe dell’Egitto al tempo dei Faraoni, può essere risolto con un animale domestico arrivato proprio dall’Africa: la faraona.
Quasi tutti gli uccelli sono attivissimi predatori di cavallette, soprattutto nel periodo in cui accudiscono alla prole. Le faraone, in particolare, possono essere impiegate per contenere le infestazioni nelle vicinanze di centri aziendali, agriturismi e abitazioni.
È risaputo che le faraone, come del resto diversi altri uccelli (soprattutto tacchini e fagiani), sono attivissimi nel predare le cavallette. Sfruttando questa loro abilità è possibile realizzare un controllo biologico delle infestazioni partendo dai centri aziendali, e cioè proprio dai punti in cui le cavallette sono più fastidiose. Dopo alcune esperienze negli anni '80, la lotta biologica alle cavallette mediante l'utilizzo delle faraone, è stata riproposta su larga scala. In alcune della regione (es. Piemonte, Veneto ed Emilia Romagna) sono state messe in atto con successo alcune iniziative pilota successivamente adottate anche in altre regioni italiane.
Già a poche settimane di vita le faraone manifestano l’istinti di appollaiarsi per il riposo
Questo istinto viene mantenuto anche negli animali adulti
Abituando le faraone all’interno di un ricovero, anche mobile (su ruote),
e sfruttando l’istinto delle faraone di ritornare sempre nello stesso spazio posatoio (circa 20 centimetri),
è possibile far rientrare spontaneamente gli animali dal pascolo
Come utilizzare le faraone nella lotta biologica alle cavallette
Esperienza fatte in Italia, in alcuni casi anche con il nostro diretto interessamento, prevedono la distribuzione ad aziende del territorio, di faraone, raggiungendo più comuni e più località.
Le faraone sono distribuite con contributo pubblico e fornite nel mese di maggio alle aziende (che ne fanno richiesta) ubicate all’interno delle aree infestate. Il numero di capi assegnati, perché la lotta sia efficace, va da un minimo di 50 faraone.
Nel contenimento delle infestazioni di cavallette, le faraone esplicano la loro massima attività solo pascolando spostandosi anche di diverse centinaia di metri, a volte anche chilometri. Le faraone alla sera rientrano sempre nel ricovero dove sono abituate a dormire occupando i posatoi a loro assegnati: ogni faraona occupa sempre lo stesso spazio posatoio (circa 20 centimetri) anche quando siamo in presenza di 500-800 capi al pascolo.
L’utilizzo di questi animali, perché sia efficace, richiede l’impegno del produttore agricolo che aderisce all’iniziativa, il quale deve gestire l’ambientamento delle giovani faraone nella propria azienda, predisporre adeguati ricoveri (anche mobili su ruote) dove le faraone ritornano alla sera.
Le faraone possono anche essere “accompagnate” nelle aree di maggior presenza delle larve di cavallette (grillare) aumentando l’efficacia dell’intervento.
Deve evitare infine, sulle colture infestate dalle cavallette, qualsiasi trattamento insetticida che possa risultare dannoso per le faraone.
Le faraone possono anche essere “accompagnate” nelle aree di maggior presenza delle larve di cavallette (grillare) aumentando l’efficacia dell’intervento
Un rimedio immediato: le anatre
Se le faraone sono delle ottime cacciatrici di larve di cavallette, a poco serve il loro lavoro quando le locuste sono adulte. In questo caso possono essere utilizzate le anatre che sono in grado di alimentarsi degli adulti. Si valuta che una sola anatra è un grado di nutrirsi di circa 200 cavallette adulte al giorno.