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La Madonna delle galline

Aneddoti, storie, avvenimenti fantastici, stampe, stranezze e altro ancora legato alla zootecnia domestica e al mondo animale in genere

La memoria storica, i documenti, le stampe, i modi di dire e le vicende impossibili hanno da sempre affascinato la vita degli animali domestici e selvatici. A volte alcune vicende sono vere, altre invece solo fantasiose: fanno tutte parte del curioso mondo rurale di un tempo.

Nocera dei Pagani o Nuceria Paganorum è il nome con cui era conosciuta in passato, tra XVI secolo e il 1806, una civitas che comprendeva un'ampia porzione dell'agro nocerino. Oggi quel territorio è formato da 5 comuni: Nocera Inferiore, Nocera Superiore, Pagani, Sant'Egidio del Monte Albino e Corbara.
In questo luogo oggi sorge il Santuario della Madonna delle Galline di Pagani. Le sue origini sono antiche, che si intrecciano alla storia, a tratti leggendaria, del ritrovamento del quadro con l’effige della Vergine del Carmelo.
La tradizione popolare racconta che nel XVI secolo, nell'ottava di Pasqua, alcune galline, razzolando, portarono alla luce una piccola tavola lignea su cui era raffigurata la Madonna del Carmine (o Madonna del Carmelo).
Si racconta anche che nel 1609 è un anno fondamentale nella storia del Santuario della Madonna delle Galline. La tradizione vuole che, proprio in quell’anno, uno storpio, giacendo in un locale non lontano dall’oratorio, ebbe in sogno la visione della Madonna che lo invitava ad abbandonare le stampelle e ad alzarsi in piedi, perché guarito. La notizia della miracolosa guarigione ebbe una eco eccezionale, al punto da stimolare la costruzione di un nuovo e più prestigioso edificio sacro.
Il miracolo, evidentissimo, attirò sul piccolo oratorio l'attenzione generale e nel giro di pochissimo tempo si ebbero nuove guarigioni.
I festeggiamenti in onore della Madonna delle galline iniziano con il rituale gesto dell'apertura delle porte del santuario, chiuse da Pasqua per allestire il trono e preparare la statua della Santa Vergine.

La festa religiosa si svolge la domenica in albis (seconda domenica di Pasqua) con una processione della statua della Madonna del Carmine trasportata su un carro anticamente spinto dai fedeli. Durante la processione il popolo offre vari volatili, principalmente galline, ma anche papere, colombe, tacchini, pavoni o gallinelle. All'offerta delle galline si accompagna quella di dolci, torte rustiche infarcite di salame e uova, che costituivano un tempo il cibo ricco dei contadini.
La caratteristica più importante che avvolge l'intera festa è la tammurriata, una forsennata musica popolare che scoppia il venerdì in albis, accompagna la popolazione per l'intera giornata della domenica e si conclude all'alba del lunedì successivo, quando il popolo dei devoti va a deporre ai piedi della Madonna le tammorre (strumenti musicali a percussione) utilizzate durante la festa.

La Madonna delle galline