Ingrasso tradizionale del maiale a febbraio
Innovazioni di processo per ottenere prodotti competitivi e sostenibili
A fine febbraio, inizi di marzo, si avvia l’allevamento tradizionale del maiale partendo da animali che pesano circa 30 kg. (25-35) nati lo scorso anno dai parti autunnali. Se non lo avete ancora fatto prenotate l’acquisto di questi suinetti preferendo allevatori che adottano la tecnica naturale allevando le scrofe all’aperto. Portate poi a termine la pulizia dei ricoveri utilizzati lo scorso anno.
Se non lo avete ancora fatto verificate l’efficienza del vostro recinto. In commercio è possibile reperire sia paletti di plastica già completi di isolatori, sia paletti di fibra di vetro o d’acciaio zincato su cui sono infilati e fissati appositi isolatori regolabili in altezza, sia isolatori da avvitare su paletti in legno; questi ultimi possono essere costruiti direttamente dall’allevatore, utilizzando viti mordenti con anello semiaperto a spirale, da rivestire di gomma.
La recinzione è costituita di norma da due ordini di filo posti a 0,25 e a 0,5 m d’altezza dal piano di campagna, sorretti da picchetti della lunghezza di 1 m.
Gli apparecchi elettrificatori, necessari per fornire energia ai recinti, possono essere di vario tipo e di diversa potenza; essi convertono l’energia elettrica in impulsi di brevissima durata e di elevatissima tensione, molto dolorosi, ma distanziati nel tempo, in modo che l’animale possa indietreggiare dopo avere ricevuto la scarica.
Questi apparecchi possono funzionare direttamente collegati alla rete elettrica a 220 V, oppure con una pila da 9 V a perdere o con un accumulatore a 12 V (batteria da autoveicolo o da trattrice) con eventuale pannello solare per la ricarica.
Per questo tipo di allevamento è sufficiente disporre di un’arca mobile e un ampio pascolo. Per quanto riguarda le dimensioni dell’arca questi gli spazi minimi consigliati: 2,00 mq per un solo capo; 4,00 mq per 2 capi, 5,00 mq per 3 capi e 6,00 mq per 4 capi. Almeno un lato del ricovero deve essere di 2,00 metri. Il pavimento deve essere ricoperto da un abbondante strato di paglia alto circa 15-20 cm.
Per quanto riguarda il pascolo consigliamo un’area di 700 mq a capo e in questo modo la presenza degli animali è sufficiente per non inquinare la falda e la produzione di azoto è inferiore a 170 unità all’anno per ettaro. Questa soluzione permette di non raccogliere le deiezioni e non trasferirle in concimaia.
In alternativa può essere realizzato un recinto pascolo di 6,00 mq/capo: la metà pieno (3,00 mq in cemento, pietra, ecc. adiacenti al ricovero) e l’altra metà in terra per il bagno di fango.
Favorite l’inerbimento del pascolo e se necessario distribuite fieno raccolto da prati locali (donatori) sfalciati in piena fioritura. Questo permette una totale pacciamatura del pascolo che favorisce l’inerbimento con essenze autoctone e rende possibile il grufolare dei maiali anche in presenza di anello al naso.
Esternamente al parchetto si consiglia la presenza di piante a foglie caduche per favorire l’ombreggiamento estivo e l’irraggiamento del terreno nei mesi invernali. L’acqua di bevanda viene distribuita con un abbeveratoio a bottone.
Ricordando che i maiali sono animali di branco si consiglia di non allevare solo un maiale ma, se possibile, acquistare 3-4 capi da ingrassare assieme. È importante che si tratti di fratelli dato che il trasferimento nel vostro allevamento è di per sé uno stress che può essere affievolito se i suinetti sono in compagnia con capi con i quali si è già istituito un legame.
Se questo numero è eccessivo per i bisogni famigliari è possibile organizzarsi in questo modo: ad agosto-settembre, quando i maiali hanno raggiunto il peso di circa 120 Kg. si procede alla macellazione di un capo per ricavarne da utilizzare fresca. A dicembre uno viene destinato alla vendita mentre il terzo viene trasformato in insaccati.