Stalla barco
Immagini di un tempo dei nostri allevamenti e della nostra storia
Azienda Usuelli, Spalla – Barco per 68 vacche da latte (Gragnano Piacentino – Piacenza)
La Stalla-Barco era un esempio innovativo di edificio zootecnico per vacche da latte promosso agli inizi del 1900. Il miglioramento della tecnica di coltivazione dei foraggi era seguito da ammodernamenti nei ricoveri per animali. I criteri seguiti prevedevano, almeno per quanto allora dichiarato, un minor investimento di capitali garantendo nel frattempo solidità, durata e igiene per gli animali. La stalla doveva costare poco allo scopo di gravare il meno possibile su ogni capo allevato. Doveva essere illuminata, areata, ampia allo scopo di garantire i servizi di alimentazione, di pulizia e raccolta del latte.
Molte parti della stalla, una volta costruite in legno e cotto, venivano realizzate con ferro e cemento. Questo era dichiarato come un vantaggio economico, una maggiore snellezza e rapidità di costruzione.
I principali particolare degli di nota, in una stalla per vacche da latte, erano:
1. Costo relativamente limitato;
2. Assenza di fienile;
3. Camini per l’areazione dell’ambiente;
4. Tetto molto vasto che serviva da portico per la protezione temporanea dei carri d’erba, e che limitava i raggi solari alla base della costruzione;
5. Corsia larga circa due metri e mezzo con rotaie e vagoncino per portare i materiali per la lettiera, i foraggi del fienile vicino e liberare la stalla dal letame portandolo nella concimaia a fossa;
6. Telai dei vetri e imposte sulle finestre in cemento armato;
7. Rastrelliera, lungo la mangiatoia, che impediva lo spreco dei foraggi.
Per 68 vacche in lattazione, agli inizi del 1900, una stalla costava 21.000 £. Era lunga 45 metri e le vacche da latte erano disposte su due file per lungo.
L’assenza del fienile, oltre a garantire nessun pericolo per le vacche in caso di incendio, permetteva di realizzare una maggior ampiezza del tetto, sporgente che scendeva in basso come un lungo portico, per la custodia temporanea dei carri d’erba e dei foraggi in genere destinati all’alimentazione delle vacche.
Altro vantaggio dichiarato per il tetto sporgente era dato dal fatto che limitava i raggi solari che non raggiungevano mai la base della stalla: anche quando il sole era basso non raggiungeva mai le finestre. L’orientamento della stalla non seguiva le tradizionali indicazioni costruttive (da nord a sud) ma invece era orientato da est a ovest.
Il ricambio dell’aria durante il periodo invernale era garantito da quattro camini regolabili alla base, presso la volta della stalla, e l’aria fredda entrava dall’eterno per canali che uscivano in doversi punti del pavimento sulla corsia centrale. La temperatura era di conseguenza regolata mediante gli sfiatatoi.
Molto interessante era considerato, a quel tempo, l’applicazione del cemento armato per la realizzazione delle finestre sia per quanto riguarda la parte fissa che quella mobile.