Allevamento dei tacchini nelle prime settimane di vita
Allevamento durante le prime settimane di vita
Consigli su come attrezzare correttamente un ambiante e come gestire i tacchini durante la prima fase di allevamento.
Dopo la schiusa i pulcini di tacchino devono essere allevati in ambienti idonei in grado di fornire un sufficiente riscaldamento. Questi ambienti possono essere ricavati anche da edifici in disuso o vecchie stalle. I locali scelti vanno puliti accuratamente: allo scopo si consiglia l'utilizzo di macchine idropulitrici dato che il vapore in pressione è un ottimo supporto alla pulizia degli ambienti destinati all'allevamento degli animali.
In seguito il locale deve essere disinfettato e lasciato vuoto per almeno due settimane. Il pavimento può essere in cemento, pietre o anche in terra battuta. In quest'ultimo caso conviene distribuire uno strato di calce viva in ragione di 30-50 Kg. per 100 mq di pavimento. Si passa poi alla realizzazione della lettiera permanente. Questa è costituita da uno strato di circa 10-15 cm (7-8 Kg/mq.) di truciolo di legno. Oltre a questo materiale possono essere impiegati anche paglia, pula di riso e tutoli di mais frantumati. Specialmente per il primo periodo è utile però utilizzare truciolo di legno perché garantisce una maggiore uniformità e un maggiore potere assorbente. Il truciolo può essere acquistato oppure reperito presso falegnamerie del luogo. In quest'ultimo caso bisogna prestare attenzione se il truciolo si presenta colorato il che sta ad indicare la sua presunta derivazione da legni ricchi di tannino che può essere tossico per i tacchini.
Realizzata la lettiera bisogna poi pensare al modo migliore per riscaldare l'ambiente. Alla nascita gli animali necessitano di una temperatura che si aggiri attorno ai 30°-32°C. Si deve pertanto ricorrere all'impiego di irradiatori di calore che possono essere alimentati a gas oppure ad energia elettrica. Per evitare la dispersione di calore è consigliabile realizzare dei cerchi in faesite con il bordo alto circa 50-70 cm. Il loro diametro deve essere di circa 2,5 m. e non devono ospitare più di 200 capi. Specialmente nell'allevamento rurale è importante non superare questo numero in quanto gruppi più numerosi si amalgamano con difficoltà causando grossi problemi per quanto riguarda la tranquillità del gruppo.
Questi cerchi dovranno essere attrezzati con abbeveratoi e mangiatoie.
Nella scelta della mangiatoie per il primo periodo si consiglia di utilizzare quelle che presentano un bordo molto basso in modo che il mangime sia facilmente raggiungibile dai tacchinotti. Si possono utilizzare contenitori di plastica a forma rotonda oppure mangiatoie lineari lunga 50 o 100 cm con piedi che consentano all'allevatore di alzarle se necessario con il passare delle settimane.
Già dalla seconda settimana di vita si possono utilizzare le mangiatoie automatiche: queste hanno forma circolare e sono a tramoggia riempibili dall'alto manualmente o attraverso tubi che trasportano la miscela alimentare. L'importante è comunque che sia le mangiatoie lineari che quelle a tramoggia siano regolabili in altezza consentendo una corretta presa del mangime. All'interno di un cerchio in faesite di 2,5-3,0 m. di diametro, capace pertanto di ospitare 200 capi, si devono collocare circa 3,5 m di fronte mangiatoia. Considerando che ogni metro di mangiatoia fornisce ben 2 metri di fronte di alimentazione per le prime due settimane sono sufficienti 3-4 mangiatoie lineari da 50 cm.
I tacchini nati in incubatrice non possono usufruire della presenza della madre naturale che ha tra l'altro il compito di insegnare loro a mangiare. Questa incapacità di riconoscere l'alimento può determinare dei problemi specialmente nei primi giorni d'allevamento.
Per evitare il digiuno, tipico dei primi giorni, è necessario escogitare degli accorgimenti tecnici per "indurre" i tacchinotti ad alimentarsi. Una buona pratica è quella di bagnare loro il becco prima di immetterli sulla lettiera.
Quando vengono tolti dalle scatole di trasporto è sufficiente prenderli e bagnare loro il becco in una tazza riempita d'acqua posandoli quindi nelle vicinanze del mangime. Considerato poi che gli animali scelgono il cibo con gli occhi è cosa utili mescolare al mangime degli alimenti di diverso colore che attirino l'attenzione dei piccoli verso le mangiatoie. Anche il colore delle mangiatoie può essere utile per attirare gli animali. Infine come estrema soluzione nel cerchio dei tacchini potete sistemare alcuni pulcini di pollo: per “imitazione” i tacchinotti impareranno ad alimentarsi copiando il comportamento dei pulcini.
Anche l'acqua non va trascurata. Questo è un elemento molto importante anche se spesso non viene tenuto nella dovuta considerazione. L'acqua infatti è uno dei principali costituenti anche del corpo del tacchino rappresentando il 75% del suo peso nei giovani. È anche base fondamentale di molte funzioni fisiologiche ed ha un ruolo importante nella digestione, nell'assimilazione e nell'escrezione. Serve inoltre come lubrificante delle articolazioni, dei muscoli e dei tessuti del corpo. I consumi di acqua sono molto variabili e dipendono sia dal peso dell'animale, dall'alimentazione, dalla temperatura ambientale e dall'attività dell'animale: crescita, ovodeposizione, ecc.
La costante disponibilità di acqua è necessaria anche perché il tacchino, come tutti gli uccelli, a differenza dei mammiferi, bevono piccole quantità di acqua per volta ma ripetutamente pertanto è utile disporre di idonei spazi abbeverata.
Durante la prima settimana si possono adoperare degli abbeveratoi manuali a sifone: in questo caso per 200 capi necessitano 2-3 abbeveratoi. È possibile però, già dal primo giorno, adoperare degli abbeveratoi automatici. Questi possono essere del tipo a canaletta, appesi o appoggiati, oppure del tipo a campana in plastica. Altra caratteristica degli abbeveratoi per tacchini deve essere la possibilità di poter essere alzati durante la loro crescita.
Specialmente nel primo periodo di allevamento gli abbeveratoi devono garantire le minime perdite di acqua. Quando un abbeveratoio perde acqua si ha una lettiera bagnata con tutte le conseguenze legate all'igiene dell'ambiente d'allevamento e alla diffusione poi di malattie parassitarie.
Pertanto si consiglia che gli abbeveratoi, siano questi a canaletta o a sifone, siano collocati sopra una pedana per il drenaggio dell'eventuale acqua caduta. Queste pedane sono costituite da un cordolo di pietre alto 50-70 cm. sopra il quale viene sistemata una grata in grado di sopportare il peso degli animali. Questa struttura consente di raccogliere l'acqua caduta dagli abbeveratoi e convogliarla all'esterno. Inoltre gli animali quando si avvicinano agli abbeveratoi sono obbligati a tenere le zampe ben aggrappate alla grata per non cadere evitando così di mettere le dita nell'abbeveratoio imbrattandolo con trucioli o feci.
Una volta sistemati gli animali all'interno dei cerchi e garantita loro la somministrazione di alimento e acqua si deve curare il loro riscaldamento. Le lampade infatti devono fornire una temperatura di 30°-32°C per i primi giorni di vita. In seguito la temperatura deve diminuire di circa 2°-3°C alla settimana. Questo dato naturalmente è molto teorico perché influenzabile dalle condizioni stagionali e dalle variazioni di temperatura tra giorno e notte. Il benessere dei piccoli tacchini può comunque essere valutato direttamente dal loro comportamento. Se l'ambiente è freddo gli animali si concentreranno al di sotto della fonte di calore che deve allora essere avvicinata al pavimento. Se l'ambiente invece è troppo caldo gli animali si sistemeranno lungo i bordi del cerchio formando una specie di ciambella: in questo caso la fonte di calore deve essere allontanata dal pavimento.
Dopo le prime due settimane il cerchio in faesite può essere tolto e gli animali possono scorrazzare liberi per tutto il pavimento. In questo ambiente chiuso gli animali sono allevati sino a circa 40-60 giorni dopo di che potranno essere liberati al pascolo.
Dopo la seconda settimana il numero delle mangiatoie dovrà essere aumentato. Per 200 capi necessitano quindi 6-7 mangiatoie lineari da 50 cm. Per quanto riguarda gli abbeveratoi si continua ad utilizzare quelli a sifone in misura di 3-4 per 200 capi.
In seguito il locale deve essere disinfettato e lasciato vuoto per almeno due settimane. Il pavimento può essere in cemento, pietre o anche in terra battuta. In quest'ultimo caso conviene distribuire uno strato di calce viva in ragione di 30-50 Kg. per 100 mq di pavimento. Si passa poi alla realizzazione della lettiera permanente. Questa è costituita da uno strato di circa 10-15 cm (7-8 Kg/mq.) di truciolo di legno. Oltre a questo materiale possono essere impiegati anche paglia, pula di riso e tutoli di mais frantumati. Specialmente per il primo periodo è utile però utilizzare truciolo di legno perché garantisce una maggiore uniformità e un maggiore potere assorbente. Il truciolo può essere acquistato oppure reperito presso falegnamerie del luogo. In quest'ultimo caso bisogna prestare attenzione se il truciolo si presenta colorato il che sta ad indicare la sua presunta derivazione da legni ricchi di tannino che può essere tossico per i tacchini.
Realizzata la lettiera bisogna poi pensare al modo migliore per riscaldare l'ambiente. Alla nascita gli animali necessitano di una temperatura che si aggiri attorno ai 30°-32°C. Si deve pertanto ricorrere all'impiego di irradiatori di calore che possono essere alimentati a gas oppure ad energia elettrica. Per evitare la dispersione di calore è consigliabile realizzare dei cerchi in faesite con il bordo alto circa 50-70 cm. Il loro diametro deve essere di circa 2,5 m. e non devono ospitare più di 200 capi. Specialmente nell'allevamento rurale è importante non superare questo numero in quanto gruppi più numerosi si amalgamano con difficoltà causando grossi problemi per quanto riguarda la tranquillità del gruppo.
Questi cerchi dovranno essere attrezzati con abbeveratoi e mangiatoie.
Nella scelta della mangiatoie per il primo periodo si consiglia di utilizzare quelle che presentano un bordo molto basso in modo che il mangime sia facilmente raggiungibile dai tacchinotti. Si possono utilizzare contenitori di plastica a forma rotonda oppure mangiatoie lineari lunga 50 o 100 cm con piedi che consentano all'allevatore di alzarle se necessario con il passare delle settimane.
Già dalla seconda settimana di vita si possono utilizzare le mangiatoie automatiche: queste hanno forma circolare e sono a tramoggia riempibili dall'alto manualmente o attraverso tubi che trasportano la miscela alimentare. L'importante è comunque che sia le mangiatoie lineari che quelle a tramoggia siano regolabili in altezza consentendo una corretta presa del mangime. All'interno di un cerchio in faesite di 2,5-3,0 m. di diametro, capace pertanto di ospitare 200 capi, si devono collocare circa 3,5 m di fronte mangiatoia. Considerando che ogni metro di mangiatoia fornisce ben 2 metri di fronte di alimentazione per le prime due settimane sono sufficienti 3-4 mangiatoie lineari da 50 cm.
I tacchini nati in incubatrice non possono usufruire della presenza della madre naturale che ha tra l'altro il compito di insegnare loro a mangiare. Questa incapacità di riconoscere l'alimento può determinare dei problemi specialmente nei primi giorni d'allevamento.
Per evitare il digiuno, tipico dei primi giorni, è necessario escogitare degli accorgimenti tecnici per "indurre" i tacchinotti ad alimentarsi. Una buona pratica è quella di bagnare loro il becco prima di immetterli sulla lettiera.
Quando vengono tolti dalle scatole di trasporto è sufficiente prenderli e bagnare loro il becco in una tazza riempita d'acqua posandoli quindi nelle vicinanze del mangime. Considerato poi che gli animali scelgono il cibo con gli occhi è cosa utili mescolare al mangime degli alimenti di diverso colore che attirino l'attenzione dei piccoli verso le mangiatoie. Anche il colore delle mangiatoie può essere utile per attirare gli animali. Infine come estrema soluzione nel cerchio dei tacchini potete sistemare alcuni pulcini di pollo: per “imitazione” i tacchinotti impareranno ad alimentarsi copiando il comportamento dei pulcini.
Anche l'acqua non va trascurata. Questo è un elemento molto importante anche se spesso non viene tenuto nella dovuta considerazione. L'acqua infatti è uno dei principali costituenti anche del corpo del tacchino rappresentando il 75% del suo peso nei giovani. È anche base fondamentale di molte funzioni fisiologiche ed ha un ruolo importante nella digestione, nell'assimilazione e nell'escrezione. Serve inoltre come lubrificante delle articolazioni, dei muscoli e dei tessuti del corpo. I consumi di acqua sono molto variabili e dipendono sia dal peso dell'animale, dall'alimentazione, dalla temperatura ambientale e dall'attività dell'animale: crescita, ovodeposizione, ecc.
La costante disponibilità di acqua è necessaria anche perché il tacchino, come tutti gli uccelli, a differenza dei mammiferi, bevono piccole quantità di acqua per volta ma ripetutamente pertanto è utile disporre di idonei spazi abbeverata.
Durante la prima settimana si possono adoperare degli abbeveratoi manuali a sifone: in questo caso per 200 capi necessitano 2-3 abbeveratoi. È possibile però, già dal primo giorno, adoperare degli abbeveratoi automatici. Questi possono essere del tipo a canaletta, appesi o appoggiati, oppure del tipo a campana in plastica. Altra caratteristica degli abbeveratoi per tacchini deve essere la possibilità di poter essere alzati durante la loro crescita.
Specialmente nel primo periodo di allevamento gli abbeveratoi devono garantire le minime perdite di acqua. Quando un abbeveratoio perde acqua si ha una lettiera bagnata con tutte le conseguenze legate all'igiene dell'ambiente d'allevamento e alla diffusione poi di malattie parassitarie.
Pertanto si consiglia che gli abbeveratoi, siano questi a canaletta o a sifone, siano collocati sopra una pedana per il drenaggio dell'eventuale acqua caduta. Queste pedane sono costituite da un cordolo di pietre alto 50-70 cm. sopra il quale viene sistemata una grata in grado di sopportare il peso degli animali. Questa struttura consente di raccogliere l'acqua caduta dagli abbeveratoi e convogliarla all'esterno. Inoltre gli animali quando si avvicinano agli abbeveratoi sono obbligati a tenere le zampe ben aggrappate alla grata per non cadere evitando così di mettere le dita nell'abbeveratoio imbrattandolo con trucioli o feci.
Una volta sistemati gli animali all'interno dei cerchi e garantita loro la somministrazione di alimento e acqua si deve curare il loro riscaldamento. Le lampade infatti devono fornire una temperatura di 30°-32°C per i primi giorni di vita. In seguito la temperatura deve diminuire di circa 2°-3°C alla settimana. Questo dato naturalmente è molto teorico perché influenzabile dalle condizioni stagionali e dalle variazioni di temperatura tra giorno e notte. Il benessere dei piccoli tacchini può comunque essere valutato direttamente dal loro comportamento. Se l'ambiente è freddo gli animali si concentreranno al di sotto della fonte di calore che deve allora essere avvicinata al pavimento. Se l'ambiente invece è troppo caldo gli animali si sistemeranno lungo i bordi del cerchio formando una specie di ciambella: in questo caso la fonte di calore deve essere allontanata dal pavimento.
Dopo le prime due settimane il cerchio in faesite può essere tolto e gli animali possono scorrazzare liberi per tutto il pavimento. In questo ambiente chiuso gli animali sono allevati sino a circa 40-60 giorni dopo di che potranno essere liberati al pascolo.
Dopo la seconda settimana il numero delle mangiatoie dovrà essere aumentato. Per 200 capi necessitano quindi 6-7 mangiatoie lineari da 50 cm. Per quanto riguarda gli abbeveratoi si continua ad utilizzare quelli a sifone in misura di 3-4 per 200 capi.