Un termopolio dell’antica Roma
La vita quotidiana al tempo dei romani
sopra: uno “street food” ritrovato durante gli scavi a Pompei
sotto: vita quotidiana per le strage delle grandi città greche e romane
sotto: immagini “pubblicità” di quello che era possibile comperare
Gli scavi a Pompei hanno riportato alla luce un termopolio perfettamente conservato. Il termopolio (thermopolium) era la tipica rivendita di cibi e bevande affacciata su strada. Questo tipo di negozio, diffuso e conosciuto da Greci e Romani, è il progenitore dei nostri contemporanei fast food- tavole calde: in pratica 2.000 anni fa la vita quotidiana nelle grandi città non era poi diversa da quella di oggi. Era infatti abitudine dei pompeiani, come in tutto il mondo dell’antica Roma, consumare all’aperto cibi e bevande.
E cosa mangiavano, per strada o seduti al banco, gli antichi romani. Questo viene svelato dalle tracce degli alimenti trovati all’interno dei recipienti del Termopolio: pollo, oche, anatre (un frammento osseo di anatra è stato rinvenuto all’interno di uno dei contenitori), carne di capra, pecora e maiale, pesce e lumache di terra.
Non mancava poi la “pubblicità” di quello che si poteva gustare: le prime analisi confermano come le pitture sul bancone rappresentino, almeno in parte, i cibi e le bevande effettivamente venduti all’interno del termopolio.
sopra: particolare di gallo allevato dagli antichi romani. Le caratteristiche corrispondono alle descrizioni fatte da Catullo e altri scrittori romani di agricoltura: piumaggio dorato, orecchioni bianchi, cresta semplice. L’attuale Italiana dorata
sotto: due oche grigie appoggiate sul banco (e non due anatre appese per i piedi) a testimonianza del suo diffuso allevamento in quel tempo