Modello di conservazione per allevatori custodi di razze avicole
Quando si considera una popolazione animale e si attuano azioni per la sua conservazione bisogna ricordare che è necessario programmare l’attività di riproduzione per avere un numero sufficiente di capi per la rimonta interna. Nelle attività zootecniche a livello di allevatori custodi la scelta dei futuri riproduttori, per razze a limitata diffusione, viene effettuata mediante riconoscimento morfologico. In tale ottica vengono preferiti individui con requisiti morfometrici che si riconducono ad uno standard di razza condiviso.
All’interno delle razze avicole a limitata diffusione la pratica della conservazione, non correttamente gestita, può però comportare una diminuzione della variabilità genetica e un aumento della consanguineità degli individui. È noto che gli individui consanguinei, cioè nati da genitori parenti, sono caratterizzati da una diminuzione delle performance produttive e riproduttive, della rusticità, della resistenza alle malattie e della longevità dovuta all’omozigosi di molti geni e al conseguente manifestarsi di geni rari e/o indesiderati (recessivi) a livello fenotipico attraverso la comparsa di malattie ereditarie.
All’interno delle razze avicole a limitata diffusione la pratica della conservazione, non correttamente gestita, può però comportare una diminuzione della variabilità genetica e un aumento della consanguineità degli individui. È noto che gli individui consanguinei, cioè nati da genitori parenti, sono caratterizzati da una diminuzione delle performance produttive e riproduttive, della rusticità, della resistenza alle malattie e della longevità dovuta all’omozigosi di molti geni e al conseguente manifestarsi di geni rari e/o indesiderati (recessivi) a livello fenotipico attraverso la comparsa di malattie ereditarie.
Arduin M.
2015